ISTITUTO ITALIANO DI FOTOGRAFIA

Afi

ISTITUTO ITALIANO DI FOTOGRAFIA

Dal 29 marzo al 27 aprile

Spazio Immagine

Via Silvio Pellico 15 – Busto Arsizio (Va)

Apertura: sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30
Sabato 29 marzo apertura alle 17.30 per inaugurazione
Chiuso sabato 19 e domenica 20 aprile 2024 (festività pasquali)

Ingresso libero

PAESAGGI COME STATI DELL’ANIMA

Progetto degli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia

A cura di Erminio Annunzi

“PAESAGGIO NON COME LUOGO MA COME RIFLESSONE INTERIORE”.

Questa frase, scritta con un pennarello verde su una tavola di legno chiara, si trova nello studio/camera oscura di Mario Giacomelli.

La sua camera oscura/studio era un luogo dove la riflessione interiore era una condizione necessaria per “l’atto creativo”. Attraverso questo pensiero, Giacomelli ci guida tenendoci per mano, all’interno del suo mondo, fornendo a tutti noi la possibilità di comprendere appieno, l’essenza del suo lavoro e, contemporaneamente, ci suggerisce la strada verso la comprensione di sé stessi.

Con il progetto “PAESAGGI COME STATI DELL’ANIMA” si è voluto stimolare gli studenti ad indagare ed approfondire, attraverso e per mezzo della fotografia di paesaggio, il loro profondo intimo, alla ricerca di quella riflessione interiore che portasse alla luce il loro “IO” esistenziale.

Il viaggio intrapreso durante questo lungo percorso di ricerca, li ha portati a indagare i luoghi della loro infanzia, quelli del quotidiano, quelli della loro immaginazione.

Ne è venuto fuori uno spaccato fotografico di vite ed esperienze, articolato e complesso, e spesso contraddittorio: tipico delle ancora acerbe vite non completamente comprese.

Melanconia, sfiducia, distacco, speranza, sono solo alcune delle sensazioni che si possono leggere tra le righe di queste fotografie, e rappresentano l’anima di questa generazione di giovani donne e uomini.

Un’anima pervasa di aspettative a cui viene contrapposto il germe del dubbio, non quello filosofico che è il motore per la crescita e l’evoluzione personale, bensì, il dubbio che rode l’anima e che ti consuma da dentro. 

Il lavoro esposto, richiede all’osservatore lo sforzo di osservarlo con uno sguardo e con un animo profondo, in modo da cogliere tutte le sottili sfumature che le fotografie possiedono, immagini che sono il frutto maturo di questi giovani autori.

Le fotografie esposte, mostrano luoghi che non brillano per la bellezza che appaga gli occhi, contrariamente ti invitano a vedere dentro alle cose, e per fare questo, ci vuole un animo aperto alla scoperta.

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