NICOLE PECOITZ

Afi

NICOLE PECOITZ

Dal 16 marzo al 27 aprile

Villa Pomini

Via don Luigi Testori 14 – Castellanza (Va)

Apertura: sabato dalle 15 alle 18.30, domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30
Chiuso domenica 20 aprile 2025 (Pasqua) – Aperto lunedì 21 aprile dalle 15 alle 18.30

Ingresso libero

KAMISARAKI? – 72 ORE NELLE ALTITUDINI

“Kamisaraki?” in lingua aymara vuol dire “ciao, come stai?”. Me l’ha insegnato Huilbert, il giovane che mi ha ospitato in casa sua una notte dell’agosto 2022. Seduti attorno a una bollente zuppa di semolino, accanto alla moglie Estephania e alla piccola Gavi, abbiamo condiviso le nostre vite. Huilbert e la sua famiglia abitano in una piccola casa rossa col tetto in lamiera nel villaggio di Luquina, sulle sponde del lago Titicaca, il più alto del mondo (3.812 m sul livello del mare). Dopo l’arrivo a Lima e una sosta ad Arequipa, il viaggio nelle comunità autoctone Aymara, Quechua e Uros parte da qui. Le larghe gonne delle donne di Taquile che danzano al ritmo del flauto di pan, le venditrici di foglie di coca sulla salita verso le cime delle Ande, le case intrecciate di rami di totora sulle Islas Flotantes vengono osservate raccontate e fotografate in una prospettiva antropologica. 

Questa mostra è il risultato di quei giorni, brevi e intensissimi, dal Lago Titicaca alle montagne di Vinicunca: un reportage etnografico attraverso le terre alte del Perù, in connessione con i popoli del luogo, ciascuno portatore di tradizioni ancestrali che convivono con la quotidianità di una vita fatta di semplicità e resilienza. Attraverso una selezione di immagini in cui bianco e nero e colore si intersecano, la mostra si propone di trasmettere non solo la bellezza visiva di questi luoghi, ma le singole identità incontrate, radicate in una relazione intima con il territorio. L’allestimento suggestivo, concepito come un flusso narrativo continuo, intreccia fotografie e parole in un dialogo che accompagna il visitatore lungo tutto il viaggio; proprio come in un film documentario o in un libro illustrato, il racconto viene trasmesso attraverso i due canali in maniera contemporanea e sinottica. L’immagine quindi non è protagonista, così come non lo è la parola, in quanto entrambe collaborano con i loro tratti peculiari alla creazione dell’esperienza etica ed estetica.

“Kamisaraki? – 72 ore nelle altitudini” non è solo un diario di viaggio, ma una celebrazione dell’autenticità e della forza delle comunità autoctone, oggi più che mai custodi di una saggezza legata alla natura. Tuttavia, l’invito a riflettere sull’importanza di preservare questi patrimoni immateriali in un mondo sempre più dominato dalla globalizzazione è accompagnato da uno ben più urgente: preparare lo zaino e partire. Per poter rispondere, se qualcuno mai ci chiederà come stiamo, Waliki, “sto bene, grazie”.

Di origini basche e argentine, Nicole Pecoitz (1996) è nata e cresciuta a Milano, dove vive. Le sue radici diffuse l’hanno abituata fin da piccola a lunghi e frequenti viaggi, che da anni trovano narrazione nella sua rubrica digitale L’Elzeviro Viaggiatore. Dopo gli studi classici, ha studiato Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano, all’Università di Edimburgo e all’Università di Warwick, laureandosi con due tesi sull’opera, il pensiero e le fotografie di Tiziano Terzani. Fotografa e curatrice, la sua ricerca si concentra sul rapporto tra fotografia e letteratura, con un particolare riguardo per quella contemporanea odeporica di natura etnografica. Ricercatrice presso l’archivio Terzani, ha curato la sezione iconografica dell’edizione illustrata de Un indovino mi disse (Longanesi, 2024). Nel 2022 ha vinto il premio AIF Nuova Fotografia. Ad oggi, tra viaggi e mostre, è assistente alla ricerca presso l’Università degli Studi di Milano.

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